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16 Giu
2009

La miglior piadina a Milano

X chi ha passato estati intere in romangna, la sola parola "piadina" mette l’acquolina in bocca…. X chi lo squaqquerone non è un disturbo intestinale….. X chi il crescione od il cassone sono pezzi d’arte e come tali occorre una pratica quinquennale x non sporcarsi (ed ancor oggi gli capita)….

Era da un po’ che ve lo volevo segnalare, in Piazza 24 Maggio, angolo via Sambuco (per intenderci, guardando il Mac Donald’s sta sulla destra), c’è un negozio ad una vetrina che è una vera e propria piadineria. Pasta tirata al momento, cottura sulla piastra, affettato fresco…

BUONA!!!! Ed è qui che anche gli ignoranti scoprono che non c’è bisogno di metterci il mondo dentro la piada, basta del prosciutto, del salame, dello squaqquerone con rucola ed il gioco è fatto!

Andate e provatela.

Piadineria Carletto

3 Ott
2005

Ta-Hua

Dove andiamo a mangiare stasera? Problema non da poco, visto che si parla di una sera (non mi ricordo se il 2 o il 3 o giù di lì) subito dopo Capodanno 2005, tipo domenica… Anzi, il mio criceto oggi pare avere un bel passo sulla ruotina del mio cervello, si parla proprio di Domenica 2 Gennaio 2005. Beh, sta di fatto, che con l’Ale apriamo il “Pappamondo” di Milano in cerca di un orientale… Indovinate cosa abbiamo scelto?


Il Ta-Hua in Via Fara 10, tel. 0266987042


Cucina cinese, o per meglio specificare, di Hong Kong, quindi più delicata e variegata di quella a cui siamo tipicamente abituati a Milano (non vorrei dire fesserie, ma la quasi totalità dei ristoranti segue la scuola cantonese). Metto in chiaro subito, per gli schifiltosi del cinese, che a mangiar qui è tutta un’altra storia!


Primo, i piatti serviti si sente che sono cucinati (e non versati alla spina a mo’ di birre)! Secondo, le materie prime sono buone: il pollo è pollo e le verdure sono fresche! ^_^


Nel consigliarlo agli amanti del genere, vado sul sicuro, avendolo testato direttamente su buona parte dei mie colleghi (sì, xè è vicino all’ufficio, ed a mezzogiorno si fa capolino settimanalmente), ed avendo sempre avuto riscontri positivi (rimane mitica la frase di Mirko “no, Gius, buonissimo il Leone d’Oro, ma d’ora in poi si viene qui” con gli indici rivolti verso il tavolo). Ottimo a mezzogiono, con il menù a 7 eurini (antipasto, secondo, riso, acqua o the).


Parlando dei piatti, per chi volesse provarne di nuovi (xè quelli classici più o meno ci sono tutti, ma ad un altro livello) consiglio: rapa daikon (delicata), involtino mushi (simile al primavera ma cotto al vapore), spaghettini saltati stile Honk Kong (con curry e gamberetti), pollo Konpao (assolutamente, il classico da non perdere). Ma, sinceramente, raramente ho trovato una delusione nel loro menù!


In sintesi, consigliato a chiunque (tranne ai vostri nemici!!! : - ) ): è esattamente quella cara via di mezzo tra trattoriaccia e ristorante pregiato a cui siamo abituati con i risto italiani. Spesa (a parte il già citato menù fisso a mezzogiorno), con vino onesto, sui 50 eurini in due, sembra tanto x un cinese, ma assicuro ne vale la pena (e raramente mi sbilancio a questo modo x un ristorante).


Buon appetito!!!

26 Lug
2005

La Locanda Mascha Parpaja (Strega farfalla) , il Rifugio degli Elfi e la Val Maira

E’ stato un weekend favoloso, quello che ho appena trascorso in val Maira.
Ottima compagnia (eravamo 15 persone), paesaggi stupendi e mangiate di gran
livello. Partiamo dal traumatico viaggio che mi ha portato in questo
meraviglioso posto.

Partenza venerdi serà alle ore 17:45 viaggio un poco trafficato (soprattutto
sulla tagenziale di Torino) e arrivo alla locanda Mascha Parpaja e
al Rifugio degli elfi a Canosio, Borgata
Preit alle 21:30. Entrambe le strutture sono gestite magnificamente da Jenny e
Beppe. La Mascha parpaja è una locanda, mentre il Rifugio degli elfi è un bed
and brekfast. É troppo tardi per una mangiata completa pertanto decidiamo di
darci a degli affettati e a del formaggio. Pancetta e speck di alto livello e
formaggi eccezionali, in particolare segnalo il Castelmagno. Dopo la cena finita
intorno alle 23 ci spostiamo al bar della locanda per bere una deliziosa tisana
rilassante, fatta eccezione per qualcuno che ha preferito una tisana al gusto di
menta peperita . Poi tutti a letto stravolti.

Sabato mattina sveglia alle 7:15 con colazione alle 8:00. Alle ore 9 partiamo
per l’unica escursione del weekend: Lago Negro. Tra andata e ritorno 7 ore di
camminata di media difficoltà. Un dislivello di circa 600 m (1600-2200).
Montagna davvero verde, clima ideale (un po nuvoloso, e già mi sono scottato
così). Alle 12:30 circa l’arrivo al Lago nero: bellissimo, acqua limpidissima e
trote che continuano a saltare fuori dall’acqua. Decidiamo di fermarci per
un’oretta a pranzare e oziare al sole (Che è tornato a splendere su di noi) e
poi scendiamo verso la locanda. Alle 16 stravolti (quanto meno io) ci aspetta
una fantastica doccia calda e una merenda a base di focaccia fatta in casa e
salame oltre l’immancabile partita al sudoku (che un po’ sta anche rompendo i
maglioni ).

In serata cena molto buona a partire dagli antipasti, da segnalare la carne
trita cruda con tartufo e il vitello con salsa verde, i primi (1 a scelta tra
4): con dei gnocchi fatti in casa al castel magno (che buoni, che fame!) ma
anche gli agnolotti al sugo d’arrosto (che ho poi mangiato la domenica a pranzo)
erano notevolissimi e anche i secondi con gli involtini di coniglio e prosciutto
e il cinghiale e altro ancora. Poi due dolci (Rigorosamente fatti in casa come
tutto il resto) hanno chiuso la cena e tutti a letto piu stravolti che mai (le
gambe mi fanno male ancora adesso). Domenica mattina dopo colazione suggestiva
partita a bocce (l’hanno chiamata patanca o qualcosa del genere) lungo il
torrente sottostante la locanda. Ovviamente avendo giocato con due
semi-professionisti, io e il mio compagno di squadra abbiamo preso una vangata
colossale e ci è toccato pagare il vino a pranzo. Dopo pranzo (e dopo aver
pagato 45-50 euro al giorno mezza pensione) siamo
ripartiti verso casa e in tre ore stavolta eravamo già a respirare la buona,
umida, calda aria milanese. Ave a tutti.

19 Lug
2005

La Taverna Trilussa

Eccoci qua. A recensire, o meglio, consigliare un ristorante romana a Roma…


Chiunque incontri e scopre che “vai a Roma??? Devi assolutamente andare….”, ti consiglia un ristorante. E come potrebbe essere altrimenti, se magna d’un bene!!! : - )


Cmq, nella mia personale lista dei posti da consigliare assolutamente, c’è la Taverna Trilussa. Non aspettatevi il pranzo da due lire, ma neanche un salasso, dopotutto, se si vuole la qualità, bisogna essere disposta a pagarla il (giusto) prezzo. E qui, si paga per il giusto prezzo.


I piatti? Non sono mai andato oltre il primo… ^_^ Eh, sì, xè qui fanno una matriciana da urlo, eccezionale pure x me che sono un propugnatore della Gricia!!!!! Non per niente, hanno vinto il riconoscimento dal comune di Matrice nel 2003!!! E poi, anche la Cacio e Pepe non scherza affatto!!! Già pregusto la Gricia di stasera…. mmmmm…buoooonnaa….


Particolarità molto gradita, le paste sono saltate in padella direttamente in sala, dove vengono inondate di pecorino e portate nei piatti degli avventori, ancora dentro la padella!!! ^_^


Con vino, antipasto, primo ci si aggira sui 20-30 euro, a seconda del vino e dell’antipasto. Cmq, il mio consiglio è “Andateci!”, veramente buono…. Ah, a proposito, è in Trastevere!!! Ristorante Certificato dal Duca!!!!


Taverna Trilussa, via dei Politeama 23-25 (vicino a piazza della Trilussa…ma va???), tel 06-5818918

13 Lug
2005

Nella mia taverna

Ovvero, il Duca alla Taverna del duca Capricci Siciliani…


I ristoranti vanno valutati sia per la qualità del cibo (ovvio), che per la qualità del servizio. Su questo secondo aspetto, la Taverna mi ha deluso totalmente. Credo che la bellezza di 35 (xè sono buono, erano 40) minuti solo x ordinare siano decisamente troppi. Sfortunato? Bargig (‘mortacci sua quando me l’ha consigliato) afferma che le volte in cui ci è stato non ha mai aspettato così a lungo. Quindi, solo (e scusate se è poco) x questo motivo, dubito fortemente che mi ripresenterò in questo ristorante.


Ciò detto, sotto l’aspetto culinario posso solo lodare la bontà del cibo. L’antipasto siciliano, mi ha soddisfatto nelle verdure e nei formaggi, lasciato indifferente con il salame e perplesso per le 3 olive buttate lì in quel piattino. Porzione abbondante, tanè che all’arrivo del primo ero già sulla via del trabocco (forse la bile occupava già troppo spazio nello stomaco!!! : - ) ). Il primo, un Involtino di melanzane con all’interno spaghetti, pesce spada e capperi, ricoperto di ricotta infornata è veramente buono. Lo finisco a malapena solo x la sua bontà, xè sto proprio esplodendo…


Vino, visto che ero da solo, un bianco siciliano in bottiglia da 0,375 (fa sempre piacere che un ristorante tenga qualche etichetta con questo formato “single” di bottiglia). Con caffè, il conto è giunto ai 30 euro. Giusto il rapporto qualità/prezzo. Il ristorante è sicuramente famoso per il pesce, visto che tutti i commensali ne ingurgitano quantità smodate, ma il Duca è prettamente un animale carnivoro … e quindi non si può esprimere a riguardo!! (oddio, scrivo in terza persona come Ravanelli…)!


In soldoni, se non fosse stato per l’attesa, vi consiglierei di andarci (se vi fidate di Bargig. andateci e basta); io, onestamente, se non mi trascinano, non ci metterò piede (e lo testimonia il fatto che all’uscita non abbia preso il bilgietto da visita)!!!

15 Giu
2005

IL DIVIN PORCELLO

Situato a due passi dalle rinomate stazioni sciistiche della Val Vigezzo ( 1 ora e mezza circa da Milano) si trova, in un antico rustico del Seicento, un ristorante il cui nome, è davvero invitante per ogni amante della buona cucina. Si aggiunga che il ristorante non è difficile da raggiungere e l’ambiente è molto simpatico, caldo e accogliente. Ho passato due ore e mezza nella tranquillità e nel piacere culinario. Ho degustato in serie: salumi di selvaggina di produzione locale, zuppa di porcini e soprattutto la lusciera : una portata di vari tagli di carne suina, in piccole fettine, che ho cotto su di una piccola lastra di pietra rovente (la famosa “pietra ollare”). Una volta cotta la carne può essere gustata con una selezione di salse e con un contorno di patate al forno. Dopodichè ho apprezzato un assaggio di formaggi delle alpi(da segnalare il bettelmatt) , un’ottima crostata di pere e cioccolato, caffè ed amaro della casa. Se siete curiosi andati sul sito e fatevi venire l’acquolina in bocca.